DISCORSO PRONUNCIATO DAL COMANDANTE FIDEL CASTRO RUZ, PRESIDENTE DEI CONSIGLI DI STATO E DEI MINISTRI, IN OCCASIONE DEL XLVII ANNIVERSARIO DELL'ATTACCO ALLA CASERMA MONCADA IL 26 LUGLIO 1953, NELLA PIAZZA PROVVISORIA DELLA RIVOLUZIONE A PINAR DEL RIO, 5 AGOSTO 2000

Perciò signor Bush, se riesce a diventare capo di quella che ormai non è né può essere chiamata repubblica ma impero, con spirito di sincero avversario le suggerisco che ci ripensi, lasci da parte l'euforia e l'entusiasmo febbrile della sua Convenzione e non assuma il rischio di diventare il decimo Presidente che passa guardando con sterile e non necessaria amarezza una Rivoluzione a Cuba che non s'inginocchia, né si arrende né può essere distrutta.

Discorso del Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, nella Tribuna Aperta della Rivoluzione realizzata a Ciego de Ávila, il 29 settembre 2001

Ho frequentato tante volte molte tribune; ma poche volte, forse mai, mi sono trovato davanti a un compito tanto difficile. Vi era, anche, la promessa fatta da me stesso di non parlare più di due ore, e credetemi, sinceramente, cercherò di rispettarla.Guardate, mi avete suggerito tante cose, mi avete fatto ricordare tanti momenti ed episodi di questi anni, che se mi lascio trascinare dai ricordi, supererei non so quante ore. Penso sia meglio che mi concentri su pochi temi.

Discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica di Cuba, Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, alla Facoltà di Diritto. Buenos Aires, Argentina, 26 maggio 2003

L’istruzione, sempre con maggiore qualità, è assolutamente gratuita, dal prescolastico fino ai corsi di post laurea senza che i nostri cittadini debbano spendere un centesimo (Applausi), uno dei motivi per cui la nostra popolazione si sente molto tranquilla. Ma adesso stiamo passando a una società di cultura massiva, e il nostro paese vivrà nel futuro fondamentalmente dalle produzioni intellettuali.

DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CUBA, FIDEL CASTRO RUZ, NELLA TRIBUNA APERTA DELLA RIVOLUZIONE IN COMMEMORAZIONE DEL 25º ANNIVERSARIO DEL CRIMINE DI BARBADOS, NELLA PIAZZA DELLA RIVOLUZIONE, IL 6 OTTOBRE 2001

La Storia, capricciosa, percorre strani labirinti. Venticinque anni fa, in questa stessa piazza, demmo l’addio a pochi feretri che contenevano piccoli frammenti di resti umani e oggetti personali di alcuni dei 57 cubani, 11 guyanesi, di cui la maggior parte studenti con una borsa di studio a Cuba, e 5 funzionari culturali coreani, che morirono come conseguenza di un brutale ed incredibile atto terroristico. In particolare, commosse moltissimo la morte di tutta la squadra giovanile di scherma, maschile e femminile, che ritornava dopo aver vinto tutte le medaglie d’oro del campionato centroamericano di questa disciplina.

DISCORSO PRONUNCIATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI STATO DELLA REPUBBLICA DI CUBA FIDEL CASTRO RUZ, ALL’INSIGNIRE JUAN MIGUEL GÓNZALES DELLA MEDAGLIA DELL’ORDINE CARLOS MANUEL DE CÉSPEDES, NEL TEATRO KARL MARX, IL 5 LUGLIO 2000, "ANNO DEL 40 ANNIVERSARIO DELLA DECISIONE DI PATRIA O MORTE"

Juan Miguel, per salvare la vita di Elián, fu disposto a dare la propria vita e a rischiare quella di sua moglie e dell’altro suo figlio. Ma non fu mai disposto a comprare la consegna di quel bambino che tanto amava al prezzo del tradimento della patria. La sua condotta gli valse la gloria e l’eterna ammirazione del suo popolo. Per questo lo insigniamo con l’Ordine che porta il nome di Carlos Manuel de Céspedes, che con eroica condotta, davanti l’alternativa di salvare suo figlio o tradire il suo popolo scelse, senza esitare, la morte di suo figlio e si conquistò l’onorevole titolo di "Padre della Patria"


 

Discorso nella cerimonia d’inaugurazione dei Corsi per Lavoratori Zuccherieri, nelle aree dello zuccherificio “Eduardo García Lavandero”, Artemisa, il 21 ottobre 2002. “Anno degli Eroi Prigionieri dell’Impero"

Sicuramente il giorno d’oggi diventerà storico.  Come è stato detto, per la prima volta si mette in pratica il concetto dello studio come impiego, e, senza dubbio, in uno degli impieghi più importanti.  Ma non è questo l’unico fatto che celebriamo qui oggi.  Oltre a celebrare l’inizio d’un ambizioso e grandioso programma d’istruzione per i lavoratori zuccherieri, stiamo anche celebrando la creazione d’un contingente di varie migliaia di lavoratori, eccedenti, potremmo dire, dopo la ristrutturazione dell’industria zuccheriera.  Sono, quindi, due cose.

Intervento del Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, alla Televisione Cubana, sull’attuale situazione internazionale, sulla crisi economica e mondiale e sulle loro conseguenze per Cuba. 2 novembre 2001

La crisi economica non è la conseguenza degli attacchi dell’11 settembre e della guerra contro Afganistan. Si potrebbe affermare ciò solo per ignoranza o per interesse di occultare la sua vera causa. La crisi è la conseguenza della strepitosa ed irreversibile sconfitta di una concezione economica e politica imposta al mondo: il neoliberismo e la globalizzazione neoliberale. L’atto terrorista e la guerra non generano bensì rendono più grave la crisi. Quello che stava avanzando in maniera accelerata, crolla in modo inopportuno ed improvviso. L’umanità deve ora affrontare tre problemi molto seri: il terrorismo, la guerra e la crisi economicaProblemen: Terrorismus, Krieg und Wirtschaftskrise.

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