Fidel
Soldado de las Ideas
Non c’eravamo ancora ripresi dall’impatto emotivo e dai danni materiali causati dall’uragano Gustav nell’Isola della Gioventù ed a Pinar del Río, con venti di forza inusitata, quando sono incominciate ad arrivare le notizie dell’invasioni marine da parte di Hanna, e la peggiore di tutte: l’uragano di grande intensità Ike, girando verso sudovest per la pressione di un forte anticlone a nord della sua traiettoria, avrebbe colpito in lungo ed in largo oltre mille chilometri del territorio nazionale.
Non esagero. È l'espressione generalizzata di molti compatrioti. È l'impressione del Capo di Stato Maggiore Generale delle FAR, Álvaro López Miera, un militare esperto, quando ha visto nell'Isola della Gioventù le torri d’acciaio ritorte, le case trasformate in rovine ed ovunque la distruzione.
Nell’ultima riflessione, firmata il pomeriggio dello scorso martedì 26 agosto, quando, in coincidenza con l’arrivo della nostra delegazione olimpica, è inaspettatamente apparso l’uragano Gustav, minacciando il nostro territorio, ho scritto: “Per fortuna che abbiamo una Rivoluzione! È garantito che non sarà dimenticato nessuno… Una forte, energica e previdente Difesa Civile protegge la nostra popolazione… La frequenza e l’intensità crescenti di questi fenomeni naturali dimostra che il clima cambia per colpa dell’uomo. I tempi esigono ogni qualvolta maggiori dedizione, fermezza e coscienza. Non importa se ne traggono beneficio anche gli opportunisti e coloro che vendono la patria, senza apportare nulla alla sicurezza ed al benessere del nostro popolo.”
Forse alcuni governi ignorano i dati concreti e per tale motivo abbiamo ritenuto molto utile il messaggio di Raúl a proposito dell’atteggiamento di Cuba. Abbonderò sugli aspetti che non possono affrontarsi in una dichiarazione ufficiale precisa e breve.
Sto in debito con lui. Ieri avvenne un altro anniversario della sua morte fisica. Esistono più di quaranta versioni differenti del fatto, ma tutte coincidono in vari dettagli di grand’interesse.
Ha tuonato l’indignazione dei tifosi per la sconfitta subita la domenica sabato. Questo parla da sé: ti-fo-si!
Ieri, martedì, avevo una montagna di dispacci d’agenzia con notizie sulla riunione in Giappone delle potenze più industrializzate. Lascerò il materiale per un altro giorno, se non diventa vecchio. Ho deciso di riposare. Ho preferito incontrarmi con Gabo e sua moglie, Mercedes Barcha, che fino al giorno 11 sono in visita a Cuba. Che desiderio avevo di parlare con loro e ricordare i quasi 50 anni di sincera amicizia!
La nazione coreana, con la sua peculiare cultura, che la distingue dai suoi vicini cinesi e giapponesi, esiste da tremila anni. Sono caratteristiche tipiche delle società di quella regione asiatica, comprese la cinese, la vietnamita e le altre. Nulla di simile si osserva nelle culture occidentali, alcune delle quali hanno meno di 250 anni.
In Cina stanno per iniziare i Giochi Olimpici. Alcuni giorni fa ho scritto della nostra squadra di baseball. Ho detto che i nostri atleti affrontavano una prova molto dura e non erano loro che si meritavano le critiche più forti se qualcosa non andava bene. Ho riconosciuto le loro qualità ed il loro patriottismo. Erano demoralizzati per le critiche che giungevano da Cuba.
Il 19 ottobre 1950 oltre 400 mila combattenti volontari cinesi, eseguendo gli ordini di Mao Zedong, attraversarono il Yalu ed affrontarono le truppe degli Stati Uniti che avanzavano verso la frontiera cinese. Le unità nordamericane, sorprese dall'energica azione del paese da loro sottovalutato, furono obbligate, sotto la spinta delle forze congiunte cinesi e nordcoreane, a retrocedere quasi fino alla costa meridionale. Stalin, che era straordinariamente prudente, fornì una cooperazione molto minore di quella che s’aspettava Mao, anche se preziosa, con l'invio d’aerei Mig-15 con piloti sovietici, su un fronte limitato di 98 chilometri, proteggendo durante le fasi iniziali le forze terrestri nella loro intrepida avanzata. Pyongyang fu riconquistata e Seúl rioccupata, sfidando l'incessante attacco dell’aviazione degli Stati Uniti, la più potente che sia mai esistita.
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