Discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, in occasione dell’inaugurazione delle 402 scuole ristrutturate nella capitale, il 29 giugno 2002

Ventidue mesi fa, la situazione della scuola elementare della Capitale era disastrosa: una media di 37 allievi per ogni aula, 340 di esse con più di 40 allievi, non poche ne avevano 45 o di più. Le conoscenze degli allievi a Santiago di Cuba raddoppiavano quelle degli allievi della capitale. All’incirca ottomila magnifici e abnegati maestri, con una media superiore ai 20 anni di esercizio della professione, mantenevano le scuole aperte nelle peggiori condizioni rispetto allo stato delle aule, delle edificazioni e dei mobili scolastici, difficoltà createsi come conseguenza di dieci anni di periodo speciale che privarono il paese delle risorse minime indispensabili per la loro attenzione.

Discorso pronunciato dal Comandante Fidel Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, e Presidente dei Consigli di Stato e di Ministri, in Tribuna antimperialista per il 40 anniversario della creazione dei CDR, nel Palazzo delle Convenzioni, il 28 settembre 2000

In quell'epoca trionfava la Rivoluzione, non esisteva organizzazione --il nostro piccolo esercito si era praticamente disciolto in una folla di nuovi combattenti che occuparono le armi, occuparono le caserme, e chenel giro di qualche settimana crebbe fino a 40 000 uomini, diciamo che crebbe dieci volte ilnostro esercito -, la folla per le strade, la situazione era caotica. La cosa peggiore però era che c'era da fare tutto.

Discorso pronunciato dal Dott. Fidel Castro Ruz, Presidente della Repubblica di Cuba nella Prima Sessione di Lavoro del Vertice America Latina e Caraibi-Unione Europea di Capi di Stato e di Governo, Rio di Janeiro, Brasile, 28 giugno 1999.

che la sicurezza della Alleanza continua sottoposta ad una ampia varietà di rischi militari. Tali rischi sono l’incertezza e l’instabilità nella regione euroatlantica e nei suoi dintorni, e la possibilità di crisi regionali nella periferia dell’Alleanza.

Discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, nella seduta straordinaria dell’Assemblea Nazionale del Potere Pòpolare. palazzo delle convenzioni, 26 giugno 2002

Era l’ora dell’esame di coscienza e non quella di stimolare, di moltiplicare e di capitalizzare gli odi accumulati duranti interi decenni. La super potente nazione doveva essere equanime; il resto del mondo era nel dovere di essere coraggioso. La prima condizione dipendeva dai leader degli USA; la seconda da un elementare senso comune e di dignità. Tali virtù non abbondano. Non avvenne né l’una né l’altra. Il più potente decretò un colpo di stato mondiale il 20 settembre, 9 giorni dopo il condannabile atto terrorista, dichiarando in atteggiamento di guerra che tutti i paesi dovevano scegliere tra l’essere i suoi alleati o l’essere i suoi nemici. Le Nazioni Unite persero la poca autorità che gli conferiva una Carta viziata dal più antidemocratico procedimento: il veto.

DISCORSO PRONUNCIATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI STATO DELLA REPUBBLICA DI CUBA, FIDEL CASTRO RUZ, NELLA TRIBUNA APERTA TENUTASI NELLA PIAZZA DELLA RIVOLUZIONE "COMANDANTE ERNESTO CHE GUEVARA" IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO XLVII DELL’ATTACCO ALLA CASERMA MONCADA IL 26 LUGLIO 1953. VILLA CLARA, 29 LUGLIO 2000.

Abbiamo sviluppato nuove ed efficienti forme per trasmettere al popolo e al mondo le nostre verità. L’arte e la parola orale, la cultura artistica e il messaggio rivoluzionario si sono uniti in modo quasi inseparabile nel nostro processo storico. Le conoscenze, la cultura generale e la coscienza politica aumentano acceleratamente

Discorso pronunciato dal Dott. Fidel Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e di Ministri della Repubblica di Cuba, durante l'incontro di solidarietà con Cuba tenutosi nella Chiesa Riverside. Harlem, New York, 8 settembre 2000

Sono arrivato a compiere questi anni miracolosamente (Applausi ed esclamazioni), e non perché abbia passato diversi anni lottando contro la tirannia nel nostro paese, o per aver partecipato ad alcune azioni di guerra, bensì per tutto quello che accadde dopo il trionfo della Rivoluzione. A buon intenditore poche parole (Applausi), e voi non siete solo buoni intenditori ma siete anche molto nobili ed intelligenti intenditori.

INFORMAZIONE AL POPOLO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CUBA, FIDEL CASTRO RUZ, TRASMESSA DALLA TELEVISIONE E LA RADIO, IL 13 GIUGNO DEL 2002

Mercoledì 5 giugno, esattamente 8 giorni fa, quando m’incontrai con i leader delle organizzazioni di masse per analizzare il progetto che intendevano presentare all’Assemblea Nazionale previa approvazione delle loro direzioni nazionali, quale risposta al discorso del signor W. Bush alla mafia terrorista di Miami, proposi loro tre cose. La prima, discutere pubblicamente l’idea dinanzi a tutto il popolo; la seconda, mobilitare l’intera nazione in appoggio alla tanto giusta, degna e contundente risposta; la terza, offrire a ogni cittadino in età di votare e nel pieno esercizio di tale diritto, la possibilità di sottoscrivere e di rendere suo lo storico progetto.

DISCORSO PRONUNCIATO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CUBA, FIDEL CASTRO RUZ, IN TRIBUNA APERTA, NELLA PIAZZA DELLA RIVOLUZIONE "ANTONIO MACEO", SANTIAGO DE CUBA, L’8 GIUGNO 2002

Il signor W. Bush, quando proclamò lo scorso 20 settembre del 2001 che colui che non appoggiasse il suo progetto di guerra contro il terrorismo sarebbe considerato terrorista e sarebbe sottoposto ai suoi attacchi, ignorò apertamente le prerogative dell’ONU e assunse, in virtù del suo potere militare, il ruolo di padrone e gendarme del mondo. Per coloro che, come noi, sono familiarizzati con la letteratura marxista, quel giorno ebbe luogo il Diciotto Brumaio di W. Bush. Gli storici del futuro dovranno far conoscere quale fu la reazione dei leader politici della stragrande maggioranza dei paesi. Il panico e la paura paralizzarono la maggior parte di essi. Tali concezioni e metodi sono contrari all'idea d'un ordine mondiale democratico, basato sulle norme e sui principi che garantiscano la sicurezza e la pace a tutti i popoli.

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