4 aprile 1954
- Scrive una nuova lettera nella quale racconta le attività quotidiane della prigione. “Sono le 23. Dalle 18 leggo un’opera di Lenin, Stato e Rivoluzione. L’ho iniziata dopo aver finito Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte e La guerra civile in Francia, tutt’e due di Marx, molto legate tra di loro e entrambe di un inestimabile valore…” Più avanti continua: “Mi sono servite tanto le mie incursioni nel mondo della filosofia. Dopo aver riflettuto a lungo su Kant, lo stesso Marx mi sembra più facile dal Padre Nostro. Sia lui che Lenin avevano uno spirito polemico e io mi diverto a leggerli, ci rido e ci godo. Erano implacabili verso i nemici, erano temibili. Due veri e propri prototipi di rivoluzionari”.
04/04/1954