Riannoderanno dialogo in Honduras in ambiente di incertezza
Rappresentanti del presidente costituzionale Manuel Zelaya e del governo di facto hanno annunciato che continueranno questo giovedì il dialogo per trovare una soluzione alla crisi provocata per il colpo militare.
Le conversazioni sono state posticipate mercoledì a mezzogiorno a sollecito dei delegati del presidente di facto, Roberto Micheletti, dopo avere analizzato vari scenari di soluzione, secondo i designati per questo ultimo.
La domanda è stata presentata in vigilie d’na partita di calcio contro l'El Salvador, il quale ha dato finalmente la classificazione al paese al mondiale di calcio del 2010, quello che slegò un gran festeggiamento nella capitale.
Al termine della sessione della mattina di mercoledì, uno dei rappresentanti di Zelaya, Victor Meza, annunciò che c'era consensuato un documento sulla restituzione dei poteri dello Stato alla situazione previa al colpo.
Se lo consensuamo è perché ci sembra accettabile, perché coincidiamo in che un testo di quella natura potrebbe essere la porta per trovare l'uscita, ha espresso Meza, ministro di Governo e Giustizia di Zelaya.
Vilma Morales, della delegazione del governante di facto, assicurò mercoledì che i negoziatori avevano accordato un recesso per analizzare a parte le proposte di soluzione e fare le consultazioni necessarie.
Alla fine del pomeriggio, i delegati del governo di facto non si sono presentati all’albergo sede delle conversazioni e hanno sollecitato continuare le conversazioni questo giovedì.
All'uscita di una riunione con Micheletti, Morales ha smentito in conferenza stampa che ci fosse consensuato un testo sul punto sei, relazionato col ritorno al carico del presidente Zelaya.
Fino a questo momento non c'è una posizione definitiva su questo punto, ma stanno sul tavolo interessanti alternative sulle quali stiamo lavorando, ha detto .
Le conversazioni sono state iniziate il passato giorno 7, in una cerimonia che contò sulla presenza di una missione di cancellieri dell'Organizzazione di Stati Americani (OEA).
Le conversazioni si realizzano sul chiamato Accordo di San José, una proposta del presidente del Costa Rica, presentata a metà di Luglio passato, quando è stato promosso come mediatore nel conflitto per gli Stati Uniti.
Mentre, il Fronte Nazionale contro il colpo di Stato annunciò questo giovedì una nuova concentrazione nella capitale, vicino alla sede delle conversazioni, nella sua giornata 110 consecutiva contro il colpo di Stato.
Le conversazioni sono state posticipate mercoledì a mezzogiorno a sollecito dei delegati del presidente di facto, Roberto Micheletti, dopo avere analizzato vari scenari di soluzione, secondo i designati per questo ultimo.
La domanda è stata presentata in vigilie d’na partita di calcio contro l'El Salvador, il quale ha dato finalmente la classificazione al paese al mondiale di calcio del 2010, quello che slegò un gran festeggiamento nella capitale.
Al termine della sessione della mattina di mercoledì, uno dei rappresentanti di Zelaya, Victor Meza, annunciò che c'era consensuato un documento sulla restituzione dei poteri dello Stato alla situazione previa al colpo.
Se lo consensuamo è perché ci sembra accettabile, perché coincidiamo in che un testo di quella natura potrebbe essere la porta per trovare l'uscita, ha espresso Meza, ministro di Governo e Giustizia di Zelaya.
Vilma Morales, della delegazione del governante di facto, assicurò mercoledì che i negoziatori avevano accordato un recesso per analizzare a parte le proposte di soluzione e fare le consultazioni necessarie.
Alla fine del pomeriggio, i delegati del governo di facto non si sono presentati all’albergo sede delle conversazioni e hanno sollecitato continuare le conversazioni questo giovedì.
All'uscita di una riunione con Micheletti, Morales ha smentito in conferenza stampa che ci fosse consensuato un testo sul punto sei, relazionato col ritorno al carico del presidente Zelaya.
Fino a questo momento non c'è una posizione definitiva su questo punto, ma stanno sul tavolo interessanti alternative sulle quali stiamo lavorando, ha detto .
Le conversazioni sono state iniziate il passato giorno 7, in una cerimonia che contò sulla presenza di una missione di cancellieri dell'Organizzazione di Stati Americani (OEA).
Le conversazioni si realizzano sul chiamato Accordo di San José, una proposta del presidente del Costa Rica, presentata a metà di Luglio passato, quando è stato promosso come mediatore nel conflitto per gli Stati Uniti.
Mentre, il Fronte Nazionale contro il colpo di Stato annunciò questo giovedì una nuova concentrazione nella capitale, vicino alla sede delle conversazioni, nella sua giornata 110 consecutiva contro il colpo di Stato.
Fonte:
Prensa Latina
Data:
15/10/2009