Reclamano libertà ed il ritorno a Cuba di Renè Gonzalez
Familiari ed amici del mondo aspettano dopodomani l'uscita dal carcere di Renè Gonzalez, uno dei Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti, ed esigono il suo ritorno alla nazione caraibica. Il padre ed il fratello del lottatore stanno già in territorio nordamericano, mentre le due figlie partiranno prossimamente, confermò la vigilia sua madre, Irma Sehwerert, che aspetta il visto per viaggiare all'incontro col primogenito.
Renè uscirà dalla prigione, ma è obbligato a rimanere negli Stati Uniti per compiere tre anni di libertà vigilata come ha stabilito la sua sentenza quasi 10 anni fa.
La giudice Joan Lenard, del Distretto Meridionale della Florida, ha respinto il passato 16 settembre la mozione presentata per l'antiterrorista, nella quale sollecita viaggiare a Cuba e risiedere sull’isola, invece di compiere una condanna considerata dai giuristi come una punizione addizionale.
A giudizio dell'avvocato Richard Klugh, negare a Renè il diritto di riunirsi con la sua famiglia dopo avere compiuto l’infame ed ingiusta sentenza è una decisione senza precedenti nella storia statunitense.
Per Gloria La Riva, coordinatrice dello statunitense Comitato Nazionale per la Libertà dei Cinque, come sono conosciuti Renè, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Ramon Labañino, dal prossimo 7 ottobre la gente conoscerà di più sul caso.
L'attivista manifestò che la scarcerazione dell'antiterrorista cubano moltiplicherà negli Stati Uniti le azioni a beneficio di questi lottatori, che furono fermati il 12 settembre 1998 mentre monitoravano le azioni dei gruppi anticubani che risiedono in Florida.
In un giudizio nella città di Miami quasi una decade fa, ed a dispetto della dichiarata innocenza e l'attestazione a loro favore di alti funzionari ed ufficiali nordamericani, i cubani sono stati condannati a pene che arrivano fino a doppio ergastolo più 15 anni di carcere.
Diverse voci nel mondo hanno allertato del pericolo che rappresenta per Renè rimanere lì in suolo statunitense per la presenza di terroristi come Luis Posada Carrilles, responsabile dell'esplosione di un aeroplano cubano nel 1976 nella quale morirono 73 persone.
Renè uscirà dalla prigione, ma è obbligato a rimanere negli Stati Uniti per compiere tre anni di libertà vigilata come ha stabilito la sua sentenza quasi 10 anni fa.
La giudice Joan Lenard, del Distretto Meridionale della Florida, ha respinto il passato 16 settembre la mozione presentata per l'antiterrorista, nella quale sollecita viaggiare a Cuba e risiedere sull’isola, invece di compiere una condanna considerata dai giuristi come una punizione addizionale.
A giudizio dell'avvocato Richard Klugh, negare a Renè il diritto di riunirsi con la sua famiglia dopo avere compiuto l’infame ed ingiusta sentenza è una decisione senza precedenti nella storia statunitense.
Per Gloria La Riva, coordinatrice dello statunitense Comitato Nazionale per la Libertà dei Cinque, come sono conosciuti Renè, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Ramon Labañino, dal prossimo 7 ottobre la gente conoscerà di più sul caso.
L'attivista manifestò che la scarcerazione dell'antiterrorista cubano moltiplicherà negli Stati Uniti le azioni a beneficio di questi lottatori, che furono fermati il 12 settembre 1998 mentre monitoravano le azioni dei gruppi anticubani che risiedono in Florida.
In un giudizio nella città di Miami quasi una decade fa, ed a dispetto della dichiarata innocenza e l'attestazione a loro favore di alti funzionari ed ufficiali nordamericani, i cubani sono stati condannati a pene che arrivano fino a doppio ergastolo più 15 anni di carcere.
Diverse voci nel mondo hanno allertato del pericolo che rappresenta per Renè rimanere lì in suolo statunitense per la presenza di terroristi come Luis Posada Carrilles, responsabile dell'esplosione di un aeroplano cubano nel 1976 nella quale morirono 73 persone.
Fonte:
Prensa Latina
Data:
05/10/2011