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Migliaia di persone vanno in Galizia in solidarietà con Cuba

Migliaia di persone hanno marciato per le strade di Santiago di Compostela, capitale della comunità autonoma spagnola della Galizia, per esprimere la sua solidarietà con Cuba e denunciare la più recente campagna mediatica contro l'isola.

Convocata per l'Associazione di Amicizia Galiziana Cubana Francisco Villamil, la manifestazione ha percorso questa domenica varie arterie del centro di quell'urbe del nordovest del paese iberico, distante circa 670 chilometri di Madrid. Tra gli assistenti alla protesta pacifica stavano il portavoce nazionale del partito Blocchi Nazionalista Galiziano, Guillermo Vázquez, la leader di Sinistra Unita in Galizia, Yolanda Díaz, e diversi rappresentanti di organizzazioni sindacali e giovanili.  

Hanno sfilato anche Carlos Portomeñe, Segretario Generale del Partito Comunista in quella regione autonomistica (PCG), Narciso Pérez, del Partito Comunista dei Popoli della Spagna, e José Manuel Viqueira, presidente dell'Asociazione Francisco Villamil.  

Secondo i suoi organizzatori, nella manifestazione, che è partita dal conosciuto Viale di Santiago  è finita con una concentrazione nella Piazza del Toral, hanno partecipato circa due mille persone sotto il lemma Fermiamo la farsa informativa contro Cuba.  

Congregati in quel posto del centro storico di Compostela e tra consegne come Cuba se, yankee non e Fidel amico, la Galizia sta con te, i gruppi solidali hanno dato lettura ad una dichiarazione nella quale hanno fustigato la crociata contro la nazione antillana.  

Nel chiamato Manifesto Unitario si critica l'inseguimento mediatico alla maggiore delle Antille che si astiene di denunciare gli innumerabili casi di gravi violazioni dei diritti umani commesse per gli Stati europei.  

Se la morte di un carcerato comune, dispiaciuta pubblicamente per il governo cubano che ha fatto tutto il possibile per evitarla, implica la condanna a quel paese, quanti condanni meritano le atrocità perpetrate nel chiamato vecchio continente, si domanda il testo.  

In quella linea denuncia come fatti quotidiani il massacro della popolazione civile e la pratica di torture da parte delle truppe europee e statunitensi in Afghanistan ed Iraq.  

A giudizio dei firmatari, questa operazione diffamatoria ha come finalità ostacolare che si ristabilisca la normalità nelle relazioni diplomatiche tra Cuba ed i 27 paesi membri dell'Unione Europea.  

Affermano che difendere oggi alla piccola isola dei Caraibi è salvaguardare il diritto dei paesi a decidere liberamente il suo sistema economico e sociale senza ingerenze e è difendere tutti i diritti per tutte le persone.  

Chi tentano screditare a Cuba rimangono indifferenti davanti alla lunga successione di atti di barbarie commessi per gli Stati Uniti, paese che ha lanciato bombe atomiche e che ha portato a termine più di mezzo centinaio di guerre fuori delle sue frontiere, segnala il manifesto.

Fonte: 

Prensa Latina

Data: 

19/04/2010