Le attività dedicate ai Cinque cubani della Rivista Nuestra America e La Villetta
Invitiamo tutti alla presentazione della rivista Nuestra America il 2 ottobre 2009, alle ore 18.00 all'Ambasciata di Cuba in Italia a Roma (con un inserto speciale sulla solidarietà internazionale con i Cinque cubani) ed alla manifestazione-sit in di fronte all'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, il giorno 8 ottobre 2009,alle ore 17,30. Tutto questo perché sono passati undici anni dall’ingiusto arresto dei Cinque Agenti dell’antiterrorismo cubano, che non hanno mai svolto degli atti di spionaggio, non hanno mai violato le leggi e le regole di sicurezza degli Stati Uniti, non hanno mai commesso alcun atto di violenza; i Cinque agenti dell’antiterrorismo cubano hanno messo a rischio le loro vite per salvaguardare le vite di noi tutti, per controllare ed impedire l’attività di gruppi terroristici che dal territorio degli Stati Uniti progettavano e attuavano attentati, non solo contro Cuba.
Dalla data dell'infame arresto, i Cinque cubani sono stati sottoposti a torture fisiche e psicologiche, a violazioni dei diritti umani, impedendo la visita di alcuni dei loro familiari, ad un carcere duro motivato da sentenze della magistratura tutte a carattere politico e senza alcuna prova.
I fatti parlano da soli: i veri terroristi come Posada Carrilles, Orlando Bosch, Josè Basulto e tanti altri godono di piena libertà e impunità protetti dal governo degli Stati Uniti ed ai Cinque cubani si confermano intatte le condanne e l’ingiusta carcerazione. Allo stesso tempo il bloqueo economico, finanziario, commerciale imposto dal governo degli Stati Uniti continua a soffocare le possibilità di ulteriore sviluppo economico e sociale di Cuba, la sua sovranità e i suoi processi di autodeterminazione.
Il nuovo governo ed amministrazione degli Stati Uniti non possono parlare di cambiamento delle loro politiche estere con nuovi processi democratici verso l’America Latina se prima non pongono immediatamente fine all’infame bloqueo contro Cuba, alla colossale ingiustizia contro i Cinque cubani e se non si adoperano in tutte le maniere contro il golpe fascista e per ripristinare la piena libertà in Honduras e l’immediato re-insediamento del legittimo Presidente eletto Zelaya.
In questi ultimi giorni, nello stadio di Nettuno,vicino Roma, per i campionati mondiali di baseball si sono tenuti due incontri Cuba-Stati Uniti,di cui il secondo è stata la finalissima. Belle serate di sport, di festa popolare con la presenza di una numerosissima tifoseria a favore di Cuba; tanti i cittadini cubani presenti che si sono uniti a tanti sportivi italiani che sventolavano decine di bandiere cubane con striscioni e cori che hanno sostenuto la squadra di Cuba con grande calore. Durante le gare compagni di varie associazioni internazionaliste e di solidarietà con Cuba hanno ripetutamente fatto slogan e aperto striscioni che richiedevano la libertà immediata dei cinque agenti dell'antiterrorismo cubano; le forze dell'ordine hanno imposto l'immediata chiusura di tali striscioni e hanno provveduto all'identificazione di compagni di Nuestra America,della Villetta, e del Comitato Palestina nel Cuore, con minacce di denuncia in quanto si sarebbe tentato di interrompere una manifestazione sportiva con una manifestazione politica non autorizzata. Nella finale di domenica 27 settembre le forze dell’ordine hanno preteso addirittura che non venissero esposte sulle scalinate le bandiere nazionali di Cuba, adducendo la scusa ipocrita, falsa e ridicola che non permettevano una buona visione della partita, e solo dopo una lunga trattativa si è almeno ottenuto di poterle tenere in mano e sventolare. Alla faccia della democrazia, del rispetto della libertà di espressione e del rispetto della sovranità dello Stato di Cuba!!
Dalla data dell'infame arresto, i Cinque cubani sono stati sottoposti a torture fisiche e psicologiche, a violazioni dei diritti umani, impedendo la visita di alcuni dei loro familiari, ad un carcere duro motivato da sentenze della magistratura tutte a carattere politico e senza alcuna prova.
I fatti parlano da soli: i veri terroristi come Posada Carrilles, Orlando Bosch, Josè Basulto e tanti altri godono di piena libertà e impunità protetti dal governo degli Stati Uniti ed ai Cinque cubani si confermano intatte le condanne e l’ingiusta carcerazione. Allo stesso tempo il bloqueo economico, finanziario, commerciale imposto dal governo degli Stati Uniti continua a soffocare le possibilità di ulteriore sviluppo economico e sociale di Cuba, la sua sovranità e i suoi processi di autodeterminazione.
Il nuovo governo ed amministrazione degli Stati Uniti non possono parlare di cambiamento delle loro politiche estere con nuovi processi democratici verso l’America Latina se prima non pongono immediatamente fine all’infame bloqueo contro Cuba, alla colossale ingiustizia contro i Cinque cubani e se non si adoperano in tutte le maniere contro il golpe fascista e per ripristinare la piena libertà in Honduras e l’immediato re-insediamento del legittimo Presidente eletto Zelaya.
In questi ultimi giorni, nello stadio di Nettuno,vicino Roma, per i campionati mondiali di baseball si sono tenuti due incontri Cuba-Stati Uniti,di cui il secondo è stata la finalissima. Belle serate di sport, di festa popolare con la presenza di una numerosissima tifoseria a favore di Cuba; tanti i cittadini cubani presenti che si sono uniti a tanti sportivi italiani che sventolavano decine di bandiere cubane con striscioni e cori che hanno sostenuto la squadra di Cuba con grande calore. Durante le gare compagni di varie associazioni internazionaliste e di solidarietà con Cuba hanno ripetutamente fatto slogan e aperto striscioni che richiedevano la libertà immediata dei cinque agenti dell'antiterrorismo cubano; le forze dell'ordine hanno imposto l'immediata chiusura di tali striscioni e hanno provveduto all'identificazione di compagni di Nuestra America,della Villetta, e del Comitato Palestina nel Cuore, con minacce di denuncia in quanto si sarebbe tentato di interrompere una manifestazione sportiva con una manifestazione politica non autorizzata. Nella finale di domenica 27 settembre le forze dell’ordine hanno preteso addirittura che non venissero esposte sulle scalinate le bandiere nazionali di Cuba, adducendo la scusa ipocrita, falsa e ridicola che non permettevano una buona visione della partita, e solo dopo una lunga trattativa si è almeno ottenuto di poterle tenere in mano e sventolare. Alla faccia della democrazia, del rispetto della libertà di espressione e del rispetto della sovranità dello Stato di Cuba!!
Fonte:
Prensa Latina
Data:
29/09/2009