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La difesa dell’ex vicepresidente dell’Ecuador appellerà alla giustizia internazionale

L’obiettivo è cercare giustizia ed un risarcimento globale di fronte alle violazioni sistematiche dei diritti umani dell’ex vice presidente, indica la dichiarazione degli avvocati dello studio legale Juscogens, coordinati dagli avvocati Christophe Marchand e Sonia Vera, a Bruxelles.
La decisione di ricorrere ad istanze fuori dal territorio nazionale arriva dopo che un tribunale della Corte Nazionale di Giustizia (CNG) dell’Ecuador venerdì ha dichiarato legale l’arresto di Glas durante il raid contro l’ambasciata messicana del 5 aprile.
Per la difesa di Glas, la corte ha sbagliato gravemente a giustificare il raid nella sede diplomatica messicana, violando direttamente le disposizioni internazionali, come la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche.
“La Corte ha commesso un errore applicando lo stato di emergenza come giustificazione, ignorando i precedenti internazionali che proteggono esplicitamente la sovranità delle missioni diplomatiche, anche in situazioni di emergenza”, hanno osservato gli avvocati.
Inoltre, si chiedono come la sentenza garantisca che gli ordini di arresto e detenzione abbiano seguito il giusto processo, quando i metodi ed i contesti utilizzati sono incompatibili con il rispetto dei diritti umani di Glas.
Si riferiscono anche al mancato riconoscimento da parte della Corte del suo status di asilo politico ed alla mancata ammissione degli “amicus curiae”, ricorsi presentati da diverse persone, tra cui rispettivamente gli ex presidenti della Colombia e della Bolivia, Ernesto Samper ed Evo Morales.
L’ex funzionario è in sciopero della fame in un carcere di massima sicurezza, nonostante riceva flebo, e recentemente persone a lui vicine hanno espresso preoccupazione per la sua salute.

Fonte: 

PL

Data: 

11/06/2024