IL Comandante Juan Almeida Bosque
Tra la confusione provocata dalla sparatoria del nemico sui rivoluzionari giunti con il Granma ad Alegría del Pío, il 5 dicembre del 1956, dopo lo sbarco di tre giorni prima , il Che credette che la frase “ Qui non si arrende nessuno, c...” l’aveva detta Camilo Cienfuegos. E lo scrisse nelle sue note.
Comandante Juan Almeida BosqueQuell’espressione racchiudeva non solo la capacità e la convinzione di resistenza e il senso del dovere della truppa guidata dal nostra comandante in Capo Fidel Castro, ma rifletteva anche la fede indistruttibile nella vittoria.
Passarono gli anni e nè l’autore nè altre persone fecero ammenda di quel fatto, sino a che molto tempo dopo, il generale d’Esercito Raúl Castro chiarì l’errore, precisando l’autenticità dei fatti e rivelando che era stato Juan Almeida Bosque a pronunciare la frase. Il compagno Raúl in quel modo sottolineava le qualità che distinsero il capo del III Fronte Orientale Mario Muñoz Monroy, la sua modestia e la sua semplicità.
Quel messaggio di coraggio - che lo stesso Camilo avrebbe potuto pronunciare - fu la risposta ai soldati della tirannia che incitavano i ribelli ad arrendersi, dato che erano circondati in quel campo di canne trasformato in un inferno, con la mitragliatrice nemica e le fiamme delle canne incendiate per far uscire i combattenti.
Quella fu soprattutto una del più nitide manifestazioni della formazione ideologica dell’ allora giovane Almeida.
Per le pagine di questo quotidiano affermò, cinquant’anni dopo aver detto quell’espressione, che la ridirebbe con molta più forza perchè: “Considero che le generazioni di questi 50 anni hanno agito con fedeltà a questo principio, con la guida di Fidel che è il nostro miglior esempio, che con i cubani non c’è resa possibile”.
Nella sua anatomia di patriota non solo era presente il forte soldato, virile e coraggioso, il capo esigente e preoccupato per i suoi subordinati, ma anche una sensibilità molto speciale: in lui viaggiò la poesia con la scaramuccia e il combattimento, la canzone unita alla verde montagna.
Uomo eccezionale che dalle privazioni di una umile culla nel quartiere Los Pinos de L’Avana crebbe e si formò con i più alti valori di un figlio che desiderava e lottava per vedere la sua Patria libera, l’assaltante della Moncada, nella spedizione del Granma, il capo del III Frente Mario Muñoz Monroy, il Comandante della Rivoluzione, l’Eroe della Repubblica di Cuba, non è morto in un giorno come oggi, quattro anni fa, perchè non muore chi è un esempio vivo.
Come disse lui stesso: “La forza dell’esempio è una della nostre principali bandiere da seguire!” .