Esigeranno africani liberazione di antiterroristi cubani
L'III Incontro Africano di Solidarietà con Cuba diviene spazio di voci del continente di fronte al blocco contro l'Isola Caraibica e per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, ha affermato oggi Kenia Serrano, presidentessa dell'ICAP. Serrano, massima rappresentante dell'Istituto Cubano di Amicizia coi Paesi (ICAP), è arrivata questo martedì da Luanda insieme ad una delegazione per partecipare all'evento solidale a svilupparsi in questa capitale tra i giorni 11 e 12 prossimi.
In dichiarazioni esclusive a Prensa Latina nel capitalino aeroporto 4 di Febbraio, la dirigente ha espresso che l'incontro ha una gran trascendenza in mezzo alle circostanze in cui vive il mondo, minacciato per una guerra nucleare.
Davanti alla chiamata del Comandante in Capo, Fidel Castro, il forum ci convoca a pensare che cosa “possiamo fare uniti affinché questo mondo non prenda la rotta di una guerra, ma preservi la pace, con diritto allo sviluppo ed in benefizio dell'essere umano”, stimò.
Ha emerso anche che il conclave ha una motivazione speciale: si celebra nell'anno del 50 anniversario dell'Africa in che quasi una ventina di Stati di questo continente commemorano la sua indipendenza e con lei il fine del regime coloniale.
Abbordando il tema dei Cinque antiterroristi cubani che compiono 12 anni di reclusione in carceri degli Stati Uniti in questo mese, la rappresentante dell'ICAP ha manifestato che in Africa si sviluppano diverse azioni a benefizio della liberazione di quei compatrioti.
I Cinque Eroi, Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González ed Antonio Guerrero, compiono severe condanne per prevenire alla sua patria di azioni violente forgiate per gruppi terroristici radicati in territorio nordamericano.
Ha significato che tre di quei patrioti -Gerardo, René e Fernando – hanno partecipato come combattenti internazionalisti alla guerra per la liberazione dell'Angola e la lotta contro l'apartheid.
La libertà dei Cinque –ha segnalato - è stata chiesta per movimenti di solidarietà, parlamenti e governi africani, che hanno appoggiato anche risoluzioni presentate per Cuba nell'ONU contro il blocco imposto per il governo statunitense.
Insieme ad intellettuali ed artisti di tutto il mondo, in Africa hanno reclamato l'immediata liberazione dei patrioti cubani, i Premi Nobel Wole Soyinka e Nadine Gordimer, tra altri.
D’accordo con la funzionaria dell'ICAP, i più di 30 mille africani laureati in Cuba hanno oggi nelle sue nazioni di origine una presenza permanente nelle azioni solidali a benefizio del paese caraibico.
Integrano inoltre la delegazione cubana all'Incontro africano di solidarietà il presidente dell'Associazione di Amicizia Cubano-africana, Rodolfo Puente Ferro; Magali LLort, madre di Fernando González; ed Isabel Hernández, sorella di Gerardo Hernández.
In dichiarazioni esclusive a Prensa Latina nel capitalino aeroporto 4 di Febbraio, la dirigente ha espresso che l'incontro ha una gran trascendenza in mezzo alle circostanze in cui vive il mondo, minacciato per una guerra nucleare.
Davanti alla chiamata del Comandante in Capo, Fidel Castro, il forum ci convoca a pensare che cosa “possiamo fare uniti affinché questo mondo non prenda la rotta di una guerra, ma preservi la pace, con diritto allo sviluppo ed in benefizio dell'essere umano”, stimò.
Ha emerso anche che il conclave ha una motivazione speciale: si celebra nell'anno del 50 anniversario dell'Africa in che quasi una ventina di Stati di questo continente commemorano la sua indipendenza e con lei il fine del regime coloniale.
Abbordando il tema dei Cinque antiterroristi cubani che compiono 12 anni di reclusione in carceri degli Stati Uniti in questo mese, la rappresentante dell'ICAP ha manifestato che in Africa si sviluppano diverse azioni a benefizio della liberazione di quei compatrioti.
I Cinque Eroi, Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González ed Antonio Guerrero, compiono severe condanne per prevenire alla sua patria di azioni violente forgiate per gruppi terroristici radicati in territorio nordamericano.
Ha significato che tre di quei patrioti -Gerardo, René e Fernando – hanno partecipato come combattenti internazionalisti alla guerra per la liberazione dell'Angola e la lotta contro l'apartheid.
La libertà dei Cinque –ha segnalato - è stata chiesta per movimenti di solidarietà, parlamenti e governi africani, che hanno appoggiato anche risoluzioni presentate per Cuba nell'ONU contro il blocco imposto per il governo statunitense.
Insieme ad intellettuali ed artisti di tutto il mondo, in Africa hanno reclamato l'immediata liberazione dei patrioti cubani, i Premi Nobel Wole Soyinka e Nadine Gordimer, tra altri.
D’accordo con la funzionaria dell'ICAP, i più di 30 mille africani laureati in Cuba hanno oggi nelle sue nazioni di origine una presenza permanente nelle azioni solidali a benefizio del paese caraibico.
Integrano inoltre la delegazione cubana all'Incontro africano di solidarietà il presidente dell'Associazione di Amicizia Cubano-africana, Rodolfo Puente Ferro; Magali LLort, madre di Fernando González; ed Isabel Hernández, sorella di Gerardo Hernández.
Fonte:
Prensa Latina
Data:
07/09/2010