Chiedono alla presidente argentina che questioni la libertà dei Cinque
Un gruppo di intellettuali, politici e leader sociali latinoamericani ha consegnato una lettera alla presidente argentina, Cristina Fernandez, sui Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti ed ha chiesto che questioni la loro libertà.
“Dal momento che conosciamo la sua preoccupazione e la sua lotta per la validità dei diritti umani, sollecitiamo il suo intervento umanitario presso il governo degli Stati Uniti nel caso dei patrioti cubani”, indica la lettera scritta alla mandataria attraverso il Comitato Argentino per la Libertà dei Cinque.
Il documento ricorda che Antonio Guerrero, Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino e Renè Gonzalez sono stati fermati il 12 settembre 1998.
Nel giudizio, gli avvocati difensori, nominati d’ufficio, hanno stabilito che da Miami si pianificavano ed eseguivano atti terroristici contro Cuba che sono costati la vita perfino all'italiano Fabio di Celmo, indica lo scritto.
Aggiunge che per tale ragione il lavoro dei Cinque cubani è stato solo quello di infiltrare i gruppi terroristi ed informare Cuba su questi piani, evitando così nuove morti nei territori cubano e nordamericano.
Nel testo sollecitano inoltre la presidente di Stato che aiuti a cancellare gli impedimenti per la consegna dei visti e dei permessi di visita alle mogli di René Gonzalez e Gerardo Hernandez, ed ad accorciare i lunghi periodi che trascorrono tra le visite dei parenti dei tre restanti detenuti.
Tra i firmatari della lettera ci sono alcune delle personalità più famose dell’Argentina, tra cui del Premio Nobel della Pace 1980, Adolfo Perez Esquivel, il deputato Miguel Luis Bonasso ed intellettuali, artisti e politici.
“Dal momento che conosciamo la sua preoccupazione e la sua lotta per la validità dei diritti umani, sollecitiamo il suo intervento umanitario presso il governo degli Stati Uniti nel caso dei patrioti cubani”, indica la lettera scritta alla mandataria attraverso il Comitato Argentino per la Libertà dei Cinque.
Il documento ricorda che Antonio Guerrero, Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino e Renè Gonzalez sono stati fermati il 12 settembre 1998.
Nel giudizio, gli avvocati difensori, nominati d’ufficio, hanno stabilito che da Miami si pianificavano ed eseguivano atti terroristici contro Cuba che sono costati la vita perfino all'italiano Fabio di Celmo, indica lo scritto.
Aggiunge che per tale ragione il lavoro dei Cinque cubani è stato solo quello di infiltrare i gruppi terroristi ed informare Cuba su questi piani, evitando così nuove morti nei territori cubano e nordamericano.
Nel testo sollecitano inoltre la presidente di Stato che aiuti a cancellare gli impedimenti per la consegna dei visti e dei permessi di visita alle mogli di René Gonzalez e Gerardo Hernandez, ed ad accorciare i lunghi periodi che trascorrono tra le visite dei parenti dei tre restanti detenuti.
Tra i firmatari della lettera ci sono alcune delle personalità più famose dell’Argentina, tra cui del Premio Nobel della Pace 1980, Adolfo Perez Esquivel, il deputato Miguel Luis Bonasso ed intellettuali, artisti e politici.
Fonte:
PL
Data:
06/01/2009