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Appare il vero Obama

Come principio non ci saranno cambi.

Il mito Obama si e già sgonfiato. I primi mesi della sua amministrazione sono marcati dalla ripresa delle politiche di George W. Bush.

Al di là della retorica e delle sfumature, Obama è pura continuità e, come dice Howard Zinn, il nuovo inquilino della Casa Bianca è imbevuto della stessa mentalità di missionario guerrafondaio dei suoi predecessori.

Obama continuerà ad utilizzare la via militare per tentare di conservare l’egemonia dell’impero e anche peggio: per la priorità della guerra in Afganistan  ha nominato il generale  Stanley McChrystal, uno psicopatico, reputato un professionista del terrorismo militare.

Tra il settembre del 2003 e l’agosto del 2008, McChrystal ha comandato il “Gruppo per le Operazioni Speciali Congiunte del Pentagono” (JSO in inglese), incaricato d’eseguire gli omicidi extragiudiziari, le torture sistematiche, i bombardamenti delle comunità civili e le missioni di ricerca e distruzione.

Inoltre si somma la decisione di Obama di mantenere i tribunali militari segreti contro i prigionieri di guerra nel campo di concentrazione di Guantánamo, accusati d’essere terroristi.

Durante la sua campagna elettorale, quando si presentava come “l’uomo del cambio”, Obama aveva definito “difettoso” questo sistema, ma ora sta retrocedendo in maniera pericolosa.

I suoi critici considerano che le dette Commissioni Militari sono usate per coprire le torture ed altre atrocità, che vanno contro il Quinto Emendamento ed il debito processo, ossia che si tratta di un sistema creato con l’obiettivo di produrre condanne.

L’involuzione di Obama in questo meccanismo chiave dell’era Bush   è quello che lui aveva condannato e  promesso d’eliminare, ma ora abbona una maggiore militarizzazione.

Un dato che accresce il drastico retrocesso di Obama è l’ordine di censurare le fotografie delle torture perpetrare dai militari, dagli elementi della CIA e dai contrattisti privati contro i detti combattenti nemici, reclusi a Guantánamo, ad Abu Ghraib, in Iraq, nell’arcipelago di prigioni clandestine della CIA in almeno 40 paesi del mondo.

Secondo i suoi assessori la diffusione di immagini di militari che torturano detenuti sospettati di terrorismo potrebbe attizzare ulteriormente i sentimenti anti statunitensi  in molti luoghi del mondo e danneggiare la sicurezza dei soldati del Pentagono.

Obama si burla delle promesse fatte nella sua  campagna elettorale a favore della trasparenza e della resa dei conti.

La pubblicazione delle torture  sarebbe un’esposizione del “modus operandi” del generale  McChrystal, il favorito del vicepresidente Dick Cheney e delsegretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, nell’ amministrazione precedente.

Vari rapporti sulla tortura come tecnica d’interrogatorio  in diverse prigioni in Afganistan, in Iraq e a Guantánamo e la divulgazione delle immagini avevano mostrato l’illegalità e l’immoralità della detta “guerra al terrorismo” di Bush.

In particolare molte fotografie che circolarono nella la stampa mondiale tra il 2005 ed il 2006 e che esibivano l’uso di cani militari per terrorizzare i prigionieri, oltre all’uso di mantenere i prigionieri in posizioni  stressanti;  la manipolazione del sonno, la privazione sensoriale, la nudità dei prigionieri, la tortura sessuale, con la sodomizzazione e la violazione dei detenuti, sono state considerate nel rapporto Taguba, redatto da un generale del Pentágono, come una mostra degli "abusi criminali, sadici, patenti e lascivi".

Tra i tanti obiettivi, queste tecniche perseguono l’umiliazione dei prigionieri, il rinnovo dello choc della cattura, vogliono minare la dignità umana e creare un senso di futilità che porta alla fatica estrema e alla spersonalizzazione e alla disumanizzazione della vittima.

Le rettifiche di Obama presentate adesso come un male necessario per salvare i valori degli Stati Uniti lo mostrano per quello che è: un militarista.

Come la sua segretaria di Stato, Hillary Clinton,  che ha rivelato la sua essenza affermando a Washington che, nel caso del Messico della guerra dei cartelli della droga, si deve “disarmare, sconfiggere, catturare e uccidere tutti i criminali”

Fonte: 

PL

Data: 

01/06/2009