26 luglio 1953
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Alle 3 del mattino sveglia le truppe e organizza i gruppi per il combattimento. Fanno lettura del Manifesto del Moncada, redatto da Raúl Gómez García, sotto la guida di Fidel, e del poema “Siamo già in battaglia”, scritto da Gómez García stesso. Le note dell’Inno Nazionale vengono cantate.
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Alle 4:45 del mattino i combattenti partono in 16 auto verso la città, al fine di prendere la caserma Moncada, l’ospedale civile “Saturnino Lora” e il Palazzo di Giustizia.
• Alle 5:15 del mattino cominciano allo stesso tempo gli assalti alle caserme Moncada, a Santiago de Cuba, e “Carlos Manuel de Céspedes” a Bayamo. L’azione, concepita come la scintilla di un’insurrezione popolare contro la dittatura di Batista, è un insuccesso dal punto di vista militare per motivi accidentali ma costituisce un grande colpo politico per la tirannia e un elemento di mobilizzazione del popolo per la lotta. Molti dei combattenti sono catturati dalle forze della dittatura e poi assassinati.
• Visto il fallimento dell’operazione, lui ordina il ritiro per andare alla Granjita Siboney, dove si incontrano circa trentasei combattenti.
• Insieme ad un gruppo di 18 sopravvissuti, vanno nelle montagne della zona di La Gran Piedra dove, suddivisi in gruppi, per continuare la lotta armata