"I medici e gli altri professionisti e tecnici della salute cubani costituiscono una forza eccezionale. Nessun paese ha una cosa simile. Come i soldati internazionalisti della nostra isola, si sono formati nel combattimento. Le loro missioni all’estero si attengono a rigorose norme etiche. Prestano gratuitamente o commercializzano i loro servizi, secondo le circostanze del paese ospite. Loro non sono esportabili. I libri, nonostante, sono insufficienti. Non basta che nelle biblioteche n’abbiano sufficienti per le incessanti consultazioni che si svolgono. Occorre che ognuno dei nostri professionisti della salute abbia un testo classico della sua specialità e se svolge o esercita due, tre o più missioni nell’ospedale o poliambulatorio, deve avere un esemplare classico d’ogni specialità".
Citas
"A Timor Est, che prima dell’indipendenza ha sofferto il genocidio, sono sorti dei conflitti interni appoggiati dall’Australia che, alleata degli Stati Uniti, si è appropriata dei giacimenti di gas vicini alle coste di Timor Est. In nessun frangente i medici cubani hanno abbandonato i loro pazienti, che erano l’intera popolazione della piccola nazione. Lì è rimasto il personale che li ha sostituiti. Questi sì, sono le migliaia di medici e laureati cubani per cui l’impero compie indicibili sforzi per corromperli, raggiungendo esigui risultati. Nessun paese dell’emisfero occidentale o del mondo possiede una simile ricchezza. Attualmente formiamo nelle nostre facoltà di Medicina centinaia di giovani di Timor Est. I medici che sono appena tornati, mostrano un esempio di ciò che può il sapere".
"Per i popoli ed i governi dell’America latina sarà una prova del fuoco. Per i nostri medici ed educatori, qualunque cosa succederà nel Paese dove svolgono il loro nobile e pacifico lavoro, lo sarà anche. Loro, di fronte a situazioni di pericolo, non abbandoneranno i loro pazienti né i loro allievi".
"Meditavo sulla grandezza della nostra cooperazione, non solo in Bolivia, ma ad Haiti, nei Caraibi, in diversi paesi dell’America Centrale e del Sud, in Africa e perfino nella lontana Oceania, a 20 mila chilometri di distanza. Ricordavo inoltre le missioni della Brigata Henry Reeve, nei casi di gravi emergenze, viaggiando nei nostri stessi aerei, trasportando personale ed altre risorse. Il milione d’operati gratuitamente alla vista ogni anno in America Latina e nei Caraibi, di cui abbiamo parlato, non è lontano dall’essere raggiunto. Gli Stati Uniti possono per caso emulare Cuba?"
"Cuba coopera gratuitamente con (...)altri paesi fratelli dell'emisfero, sia nell’educazione che nella salute, dedicando una speciale attenzione nella formazione del personale medico. In questo modo Cuba compie con modestia il proprio dovere martiano: "Patria è umanità! ", come affermò il nostro Eroe Nazionale."
"La nostra Rivoluzione può convocare decine di migliaia di medici e di tecnici della salute. Allo stesso modo, può convocare in forma massiva insegnanti e cittadini, disposti a recarsi in qualsiasi angolo del mondo per un nobile proposito. Non per usurpare i diritti e nemmeno per conquistare delle materie prime".
"Cosa decide l’impero per competere con Cuba nell’area del nostro emisfero? Inviare un’enorme nave, trasformata in un ospedale galleggiante, che lavora dieci giorni in ogni paese. Possono essere aiutate un certo numero di persone, ma è molto lontana dal risolvere i problemi di un paese; non compensa nemmeno il furto di cervelli, né può creare gli specialisti di cui ha bisogno per prestare il vero servizio medico di tutti i giorni della settimana e dell’anno. Tutte le portaerei insieme, che ora sono strumenti d’intervento militare nei diversi oceani della Terra, trasformate in ospedali, non potrebbero prestare quei servizi ai milioni di persone assistite dai medici cubani in luoghi isolati del mondo, dove partoriscono donne, nascono bambini e vivono malati bisognosi d’assistenza urgente".
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