"La politica e l’economia mondiale si avviavano in un modo tanto cieco e caotico che fino a pochi decenni fa quasi non si conoscevano i concetti ambiente, diversità biologica, preservazione della natura, desertificazione, effetto serra, cambiamenti climatici. Sotto un sistema di produzione anarchico e caotico, divenuto oggi dominio imperiale, egemonico e unipolare, si sono sprecate enormi risorse, si è danneggiata in modo considerevole la natura e si sono creati modelli di consumo assurdi e insostenibili, veri e propri sogni che sono irraggiungibili per l’immensa maggioranza di coloro che vivono oggi e che dovranno vivere domani nel nostro pianeta".
Citas
I paesi sviluppati e le loro società di consumo, responsabili nell’attualità della distruzione accelerata e quasi incontenibile dell’ambiente, sono stati i grandi beneficiari della conquista e della colonizzazione, della schiavitù, dello sfruttamento spietato e dello sterminio di centinaia di milioni di figli dei popoli che oggi costituiscono il Terzo Mondo.
"La crisi avrà un impatto molto negativo sulla lotta per lo sviluppo sostenibile, la preservazione dell’ambiente e la protezione della natura di fronte alla spietata distruzione a cui è sottoposta, e che cagiona l’avvelenamento delle acque e dell’atmosfera, la distruzione dell’ozonosfera, delle foreste, la desertificazione e la scomparsa di animali e piante. Com’è possibile non rendersi conto di questo?"
"Appena 30 anni fa, poche persone al mondo menzionavano l’ambiente. I concetti o argomenti riferiti alla distruzione dei boschi, all’erosione e salinità dei suoli, ai cambiamenti climatici, all’ozonosfera in scomparsa, alle enormi masse di ghiaccio che si sciolgono, alle città e nazioni condannate fatalmente a scomparire sotto il livello del mare, all’aria contaminata e alle acque inquinate, ai mari sfruttati in eccesso, sembravano inventi di scienziati catastrofisti e non palpabili realtà".
"(...) ci sono molte cose che minacciano oggi la vita del pianeta, oltre alle guerre: i cambiamenti di clima, la distruzione dello strato di ozono, il riscaldamento dell’atmosfera, l’avvelenamento dell’atmosfera, dei fiumi e dei mari, che minacciano la vita di tutto il pianeta e ciò per tutti i popoli del mondo è una causa comune, con i latino-americani, con i nordamericani e con gli europei".
Dal mio punto di vista non c’è compito più urgente di quello di creare una coscienza universale, di far capire il problema alla massa di miliardi di uomini e di donne di ogni età, compresi i bambini, che abita il pianeta. Le condizioni oggettive e le sofferenze che soffre l’immensa maggioranza di essi creano le condizioni soggettive per portare avanti il compito di renderli consapevoli.
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