"La stessa Condoleezza Rice dovrà rispondere ad alcune domande: quanti nordamericani hanno perso la vita per bombe inviate da Cuba? Si è mai rotto un solo mattone a causa d’ordigni esplosivi provenienti dal nostro paese? Perché veniamo inseriti nella grottesca lista dei paesi terroristi, nella quale minaccia d’aggiungere arbitrariamente il Venezuela? Chi ha utilizzato il terrorismo contro la nostra patria per distruggere aerei in pieno volo, provocare sabotaggi, invasioni mercenarie e minacce di bombardamenti e guerre, il blocco economico e le attività che sono costate migliaia di vite e centinaia di miliardi di dollari? Chi crederà a Lei e a Bush? Perché v’impegnate a provocare guerre fratricide tra i popoli dell’America Latina? (...) In Iraq sono morte oltre un milione di persone. Quanti morti offrono gli Stati Uniti all’America Latina, una regione con oltre 500 milioni d’abitanti, per difendere la loro democrazia ed il loro impero? ".
Citas
"Se l'impero riuscisse ad ottenere di nuovo il controllo di Cuba, non ne rimarrebbe una sola delle scuole per gli studi superiori, create dalla Rivoluzione per offrire quel diritto a tutti i giovani; invierebbe la maggioranza a tagliare la canna da zucchero; è la sua politica dichiarata. Tenterebbe di rubare i talenti artistici e scientifici già creati, come fa con gli altri paesi del nostro emisfero. Disporre di più di 70 mila specialisti in Medicina Generale Integrale ed altre centinaia di migliaia di professionisti, aiutare i più poveri ed esportare servizi, è un peccato che ad un paese del Terzo Mondo non si può tollerare. Alla fin fine, abbiamo resistito al suo blocco, alle sue aggressioni ed ai suoi brutali atti di terrorismo per quasi mezzo secolo".
"Come è noto, tutta la mia vita, da quando ha avuto una coscienza rivoluzionaria, l’ho consacrata, innanzitutto, al tema dell’educazione, dai tempi della Campagna d’Alfabetizzazione all’universalizzazione degli studi superiori universitari. Anche se condizionati dal blocco economico ed aggrediti siamo riusciti ad ottenere una posizione di privilegio, unica nel mondo".
"La potenza del nord fu sempre ostile alla nostra lotta, perché da molto tempo le aveva assegnato l’evidente destino di fare parte del suo territorio in piena espansione.
Giunto il momento, la decadenza dell'impero spagnolo, dove non tramontava mai il Sole, rese più facile la zampata della nuova potenza imperiale che gli strappò Cuba, Porto Ricco, le Filippine e Guam. Cercò pretesti, utilizzò l'inganno e la bugia, riconobbe che di fatto e di diritto il popolo cubano era libero ed indipendente, cercando cosi l’aiuto dei suoi agguerriti combattenti per sostenere la guerra d’intervento".
"Radio Martí, Televisión Martí ed altre sofisticate forme d’aggressione mediatica sono insulti al nome dell'Apostolo dell'Indipendenza, con cui tentano d’umiliare il popolo cubano e distruggere la sua resistenza.
Un diluvio di discorsi e bugie prendono di mira Cuba. Parla McCain, candidato di Bush alla Presidenza dell'impero; parla lo stesso Bush. Contro di chi? Contro Martí. A nome di chi? Di Martí".
"Obama nel suo discorso attribuisce alla Rivoluzione Cubana un carattere antidemocratico e di scarso rispetto delle libertà e dei diritti umani. E’ proprio l’argomento che, quasi senza eccezione, hanno utilizzato le varie amministrazioni statunitensi per giustificare i loro crimini contro la nostra patria. Lo stesso blocco, in sé, è un genocidio. Non voglio che i bambini nordamericani si educhino con questa vergognosa morale.
Nel nostro Paese, la rivoluzione armata non sarebbe stata forse necessaria senza l’intervento militare, l’Emendamento Platt ed il colonialismo economico che questo portò nell’isola".
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