Fidel
Soldado de las Ideas
Il fatto doloroso, quello che sorprese e ferì profondamente Maceo e le sue forze, fu la notizia che negli istanti in cui loro terminavano il combattimento del Camino di San Ulpiano, avevano firmato a Camagüey il Patto del Zanjón.
Frammento del discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz durante la chiusura del X Periodo Ordinario delle Sessioni della Terza Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.
Li ho ricevuti il 28 febbraio, 73 giorni dopo che hanno posto i piedi sulla terra cubana. Tre di loro avevano consumato 16 lunghi anni della loro più piena giovinezza respirando l’aria umida, fetente e repugnante dei sotterranei di un carcere yankee, dopo essere stati condannati da giudici venali. Gli altri due, che ugualmente cercavano di impedire i piani criminali dell’impero contro la loro Patria, sono stati condannati anche a diversi anni di brutale prigionia.
Gabo ed io ci trovavamo nella città di Bogotá in quel triste giorno del 9 aprile del 1948, quando uccisero Gaitán. Avevamo la stessa età: 21 anni; fummo testimoni degli stessi avvenimenti.
Tutti e due studiavamo la stessa materia: Diritto. Almeno era quello che credevamo tutti e due. Non sapevamo nulla l’uno dell’altro. Non ci conosceva nessuno e non ci conoscevamo tra di noi.
Desidero esprimere la mia più profonda gratitudine per le dimostrazioni di rispetto, i saluti e i regali che ho ricevuto in questi giorni che mi danno forze per reciprocare attraverso le idee che trasmetterò ai membri del nostro Partito e agli organismi pertinenti.
Tristemente, quasi tutte le religioni hanno dovuto lamentare il fatto distruttore delle guerre e le loro terribili conseguenze. Ed hanno dovuto dedicare a questi compiti le più forti energie. La singolare importanza dell’incontro tra Papa Francisco e Sua Santità Kirill, a L’Avana, ha suscitato la speranza dei popoli del mondo.
Scrivere è una forma di essere utile se ritieni che la nostra sofferta umanità debba essere più e migliore educata di fronte all'incredibile ignoranza che ci avvolge, tutti, ad eccezione dei ricercatori che tentano di trovare nelle scienze una risposta soddisfacente. È una parola che implica in poche lettere il suo infinito contenuto.
Ieri spiegavo il mio incontro con i cinque compatriotti che hanno ricevuto il titolo onorifico di Eroi della Repubblica di Cuba e l’importante decorazione Playa Girón. Erano trascorsi 73 giorni dall’arrivo nel paese dei compagni appena liberati. Per me era prioritario l’incontro dei compatriotti con la famiglia, il check-up rigoroso e l’attenzione medica ai valorosi compagni provenienti dalle celle sotterrate delle odiose prigioni imperiali, dove sopportarono ingiusta e criminale condanna per impedire gli attacchi terroristi che potevano privare de
Discorso pronunciato da Fidel in occasione del Giorno Internazionale dei Lavoratori, nella Piazza della Rivoluzione, il 1º maggio 2001.
Se llamaba Lina. Era cubana, de Occidente, de la provincia de Pinar del Río. De ascendencia canaria.
Lina, era una lavoratrice straordinaria e non c’era dettaglio che sfuggisse alle sue osservazioni, disse Fidel di sua madre. Photo: Ufficio dei Temi Storici.
Si chiamava Lina. Era cubana, dell’Occidente, della provincia di Pinar del Río. Con antenati delle Canarie.
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