Fidel: un concetto e una vita
Data:
25/12/2010
Fonte:
Granma Internacional
Rivoluzione è consapevolezza del momento storico; è cambiare tutto quanto deve essere cambiato; è uguaglianza e libertà piene; vuol dire essere trattato e trattare gli altri come esseri umani; significa emanciparci noi stessi e con i propri sforzi; è sfidare potenti forze dominanti dentro e fuori l'ambito sociale e nazionale; è difendere i valori in cui si crede al prezzo di qualunque sacrificio; è modestia, disinteresse, altruismo, solidarietà ed eroismo.
È lottare con audacia, intelligenza e realismo; è non mentire mai né violare principi etici; è convinzione profonda che non esiste forza al mondo capace di schiacciare la forza della verità e delle idee.
Rivoluzione è unità, è indipendenza, è lottare per i nostri sogni di giustizia per Cuba e per il mondo che è la base del nostro patriottismo, del nostro socialismo e del nostro internazionalismo...
Fidel che canalizzò tutte le sue energie verso la strategica “battaglia delle idee”, condizione necessaria per la costruzione di un'alternativa post-capitalista e non solo post-neoliberale, come desiderano alcuni vecchi di iper-sinistra delusi.
Nella misura in cui sussista il capitalismo come modo di produzione, la sua natura di saccheggio, oppressiva e predatoria si manifesterà in tutte le sue espressioni storiche, dal “laissez faire” dei principi del secolo XX fino al neoliberalismo del finale dello stesso secolo, passando per il keynesianismo ed il liberismo.
La preoccupazione del Comandante per rileggere Gramsci ed i classici della teoria marxista si accompagna ad un rinnovato interesse nell'opera di Darwin e lo studio dell'impatto della nanotecnologia sui processi produttivi e, pertanto, sui beni e servizi ai quali potrebbe accedere la popolazione.
Fidel sa che le nuove tecnologie di comunicazione ed informazione sono un poderoso strumento di dominazione ideologica ma, dialetticamente, possono essere anche un arma formidabile per informare la popolazione e facilitare la disseminazione del pensiero critico, come si fa nei diversi corsi che offriamo nel PLED. Ma la sua inquietudine non è solo questo: è il cambio climatico, la crisi economica, i processi politici ed i temi incandescenti della realtà internazionale.
La storia gli ha dato anche ragione quando nel 1985 dimostrò matematicamente l'impossibilità di pagare il debito estero, contrariando le opinioni di sedicenti “esperti” che elaboravano ingegnosi artifici per dimostrare il contrario.
Quando precipitò l'Unione Sovietica e cadde il (critico) socialismo dell'Europa Orientale sono stati molti quelli che gli hanno consigliato di riconciliare Cuba con le nuove realtà della globalizzazione. Contrariando l'opinione ed i pronostici di questi e molti altri, Cuba ha sopportato la tempesta ed ha proclamato ai quattro venti che, anche se l'Unione Sovietica affondava, il fragile vascello della Cuba rivoluzionaria resisteva al temporale e sarebbe arrivata ad un buon porto. Un'altra volta, la storia ha dato ragione a Fidel.
È lottare con audacia, intelligenza e realismo; è non mentire mai né violare principi etici; è convinzione profonda che non esiste forza al mondo capace di schiacciare la forza della verità e delle idee.
Rivoluzione è unità, è indipendenza, è lottare per i nostri sogni di giustizia per Cuba e per il mondo che è la base del nostro patriottismo, del nostro socialismo e del nostro internazionalismo...
Fidel che canalizzò tutte le sue energie verso la strategica “battaglia delle idee”, condizione necessaria per la costruzione di un'alternativa post-capitalista e non solo post-neoliberale, come desiderano alcuni vecchi di iper-sinistra delusi.
Nella misura in cui sussista il capitalismo come modo di produzione, la sua natura di saccheggio, oppressiva e predatoria si manifesterà in tutte le sue espressioni storiche, dal “laissez faire” dei principi del secolo XX fino al neoliberalismo del finale dello stesso secolo, passando per il keynesianismo ed il liberismo.
La preoccupazione del Comandante per rileggere Gramsci ed i classici della teoria marxista si accompagna ad un rinnovato interesse nell'opera di Darwin e lo studio dell'impatto della nanotecnologia sui processi produttivi e, pertanto, sui beni e servizi ai quali potrebbe accedere la popolazione.
Fidel sa che le nuove tecnologie di comunicazione ed informazione sono un poderoso strumento di dominazione ideologica ma, dialetticamente, possono essere anche un arma formidabile per informare la popolazione e facilitare la disseminazione del pensiero critico, come si fa nei diversi corsi che offriamo nel PLED. Ma la sua inquietudine non è solo questo: è il cambio climatico, la crisi economica, i processi politici ed i temi incandescenti della realtà internazionale.
La storia gli ha dato anche ragione quando nel 1985 dimostrò matematicamente l'impossibilità di pagare il debito estero, contrariando le opinioni di sedicenti “esperti” che elaboravano ingegnosi artifici per dimostrare il contrario.
Quando precipitò l'Unione Sovietica e cadde il (critico) socialismo dell'Europa Orientale sono stati molti quelli che gli hanno consigliato di riconciliare Cuba con le nuove realtà della globalizzazione. Contrariando l'opinione ed i pronostici di questi e molti altri, Cuba ha sopportato la tempesta ed ha proclamato ai quattro venti che, anche se l'Unione Sovietica affondava, il fragile vascello della Cuba rivoluzionaria resisteva al temporale e sarebbe arrivata ad un buon porto. Un'altra volta, la storia ha dato ragione a Fidel.