Primo ministro cubano sottolinea la solidarietà dell'isola col mondo
Il primo ministro di Cuba, Manuel Marrero, ha sottolineato oggi la solidarietà dell'isola col mondo, evidenziata attraverso le 14 brigate mediche che appoggiano nella lotta al COVID-19 in molti paesi.
“Il nostro internazionalismo e la nostra solidarietà sono unici al mondo; non offriamo quello che abbiamo in più, ma condividiamo quello che abbiamo. Io per te, tu per me ed insieme per tutti”, ha pubblicato Marrero sul suo account della rete sociale Twitter.
Un totale di 593 professionisti cubani della salute, integranti del Contingente Internazionale di Medici Specializzati in Situazioni di Disastri e Gravi Epidemie Henry Reeve, combattono in altre nazioni il nuovo coronavirus SARS Cov-2.
Il ministro di Salute Pubblica, Josè Angel Portal, ha informato questa domenica a L'Avana che di questi 179 sono medici, 399 infermieri e 15 tecnologi della salute, ed ha dichiarato che 338 sono donne.
Ha osservato che questo nuovo gesto continua a distinguere la solidarietà della Rivoluzione Cubana.
Ha assicurato che “le brigate Henry Reeve che oggi stanno aiutando gli altri paesi, non mettono a rischio l'attenzione della salute del popolo” nell'isola.
Portal ha detto che Cuba possiede 95 mila medici (nove per ogni mille abitanti) e 84 mila infermieri, e sufficiente disponibilità di risorse umane per potere aiutare gli altri paesi nel combattimento contro il nuovo patogeno, senza colpire il servizio alla popolazione.
Ha riconosciuto che Cuba ha una storia di solidarietà che nessuno può appannare ed ha ricordato il principio di condividere quello che abbiamo e non quello che abbiamo in più.
In tale senso, il ministro cubano ha ricordato che, dalla sua creazione da parte del leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, in settembre del 2005, il contingente ha cooperato con 28 brigate in 22 paesi.
Ha detto che più di 7950 professionisti hanno affrontato gli effetti di 16 inondazioni, otto uragani, otto terremoti e quattro epidemie e bisogna risaltare le tre brigate che hanno affrontato l’Ebola in Africa Occidentale.
A partire dai solleciti realizzati da determinati governi davanti all'attuale epidemia, Cuba ha preparato alcune brigate ed oggi si trovano in Venezuela, Nicaragua, Italia, Suriname, Giamaica, Granada, Andorra, le isole di San Cristobal e Nieves, Haiti, Sant Vicent e le Granadine, le Isole Vergini.