A Nuova York, la voce del mondo per Cuba
Nuova York, sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e anche di Wall Street, ha cinque distretti. Nel più famoso di questi, Manhattan, precisamente nel contesto nel quale si dibatteva la risoluzione contro ilblocco che gli stati uniti impongono a Cuba da più di 60 anni , è apparso in uno dei suoi alti edifici, un cartello luminoso nel quale si poteva leggere in inglese e in spagnolo: Cuba sì Blocco No!
La città vetrina del modello di società capitalista è stata anche un murale per esporre il reclamo che riassume quello che desiderano ed esigono una gran parte della popolazione staunitense e la stragrande maggioranza del mondo: che il Governo di questo paese ponga fine alle misure restrittive e asfissianti contro l’Isola vicina.
Ieri giovedì 3, mentre i rappresentanti di 185 paesi schiacciavano il bottone verde d’appoggio alla Rivoluzione cubana contro il blocco, solo gli Stati Uniti e Israele hanno reiterato la loro filosofia di voler imporre il modello che professano.
I cartelli luminosi che difendevano il diritto del popolo di Cuba di vivere e svilupparsi senza sanzioni extra territoriali, hanno sommato un elemento di contrasto per la città nella quale si può vedere dalla costruzione più sofisticata e da boutiques per milionari, ai senza tetto e senza cibo, che pernottano sotto i ponti o in improvvisati rifugi di cartone e mangiano quello che trovano tra la spazzatura dei cassonetti.
Nella Nuova York dove si concentrano la più alta opulenza e la più dura miseria nello stesso luogo, c’è il suo distretto più importante, Manhattan, è il cuore della Grande Mela, uno dei centri culturali, finanziari e commerciali più importanti del mondo.
Una perversa contraddizione che si constata in tutto questo paese, la maggior potenza del pianeta che esibisce questo antagonismo alla pari dei suoi più sofisticati armamenti, la cui produzione e esportazione è una componente primordiale della sua economia.
Mentre un appartamento a Manhattan può costare anche cento milioni di dollari, si riportano in questi giorni 60 410 persone senza tetto, il numero più alto alto dal 1983, ha dichiarato la la Coalizione per le persone senza tetto un’organizzazione con sede a Nuova York.
Le statistiche riferiscono che dal 2001 all’attualità i furti e le estorsioni sono aumentati del 48% mentre le violazioni superano il 63%.
Si dovrebbe controllare ogni quanto tempo i presidenti degli Stati Uniti visitao Nuova York o partecipano alle innumerevoli convocazioni che si realizzano nei saloni delle Nazioni Unite, e varrebbe anche la pena di suggerire all’attuale mandatario, Joe Biden, che «guardi in alto, guardi e legga» ilgrande cartello luminoso con la sola richiesta d’eliminare il blocco contro Cuba.