11 aprile 1954
- Scrive una lettera in cui racconta sulla solitudine della prigione: “Tu non sai come questa solitudine prosciuga le energie. A volte sono esaurito. Non c’è riparo dal tedio in quelli istanti in cui ti senti solo stanco di tutto. Senti come se perdessi i sensi, passi le giornate in un letargo profondo”. Ma lascia trasparire anche la sua personalità e il senso che dà alla sua vita: “…io non ho ambizioni personali; le mie leve sono tutte morali, il senso dell’onore, della dignità, del dovere…”
11/04/1954