La gioventù comunista cubana rifiuta i piani sovversivi degli USA
L’Unione della Gioventù Comunista di Cuba (UJC) ha condannato l'uso di giovani dell'America Latina in un progetto dell’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID) destinati a sovvertire l'ordine sociale nel paese.
La posizione dell’organizzazione della gioventù cubana è stata espressa dopo le recenti rivelazioni dell'agenzia americana Associated Press che, descrivono in dettaglio le azioni del governo degli Stati Uniti che, ha organizzato e finanziato tramite l’USAID, l’invio segreto di giovani dell'America Latina a fini sovversivi.
La gioventù cubana respinge e condanna queste manovre ed alza come scudo impenetrabile, la forza di tutti coloro che, nel corso della storia, sono stati in grado di comprendere la necessità di essere coerenti e grazie ai quale siamo qui oggi, ha manifestato l’UJC in una dichiarazione.
Siamo una generazione che lavora con intelligenza ed interpreta la realtà del mondo in cui viviamo; che, nonostante le mancanze ed i limiti, è cresciuta in uno Stato che fa tutto il possibile per proteggere noi, educarci ed infonderci le più nobili idee e valori più degni, ha aggiunto il testo.
Secondo le denuncie, i giovani inviati dall’USAID, utilizzando la copertura dei programmi sanitari e le azioni civili hanno eseguito delle azioni per provocare una destabilizzazione politica, specialmente progettata ad incoraggiare l’attivismo dei giovani contro il processo rivoluzionario cubano.
Tuttavia, ha aggiunto l’UJC, non incolpiamo i giovani assunti, sono anche vittime di un mondo che i centri di potere stanno diventando sempre più ingiusto ed egoista.
E' quasi certo che, quando hanno girato le nostre strade e le università, a sentire lo sforzo collettivo di portare avanti e la volontà di superare senza smettere d’essere attento e allegro, si sono resi conto che erano dei mercenari in una guerra sporca contro una nazione bloccata e costretta a vivere una guerra tenace e disuguale, ha detto.
Oltre alle frequenti e dissimili azioni sovversive contro la nazione caraibica, il bloqueo economico, finanziario e commerciale, imposto dagli Stati Uniti per più di mezzo secolo, è stato uno strumento permanente d’11 governi della Casa Bianca, nella sua politica verso Cuba, come meccanismo di pressione.