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Raul Castro conferma la disposizione cubana a dialogare alla pari con gli USA

Il presidente Raul Castro ha confermato la disposizione di Cuba a dialogare rispettosamente con gli Stati Uniti senza nessun tipo di condizioni, né ombra per la sua indipendenza, sovranità ed autodeterminazione.  

"Siamo pronti a parlare di tutto, però non per negoziare il nostro sistema politico e sociale", ha segnalato il capo di Stato nella chiusura del terzo periodo ordinario di sessioni della settima legislatura dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare. Ha sottolineato che Cuba non accetterà di discutere con il governo statunitense, con nessun altro paese, né con gruppi di Stati, la giurisdizione nei suoi temi interni.

"Dobbiamo rispettare mutuamente le nostre differenze", ha indicato Raul Castro, che ha risposto così a delle recenti dichiarazioni della segretaria nordamericana di Stato, Hillary Clinton, sulla speranza di supposti cambiamenti sull'isola caraibica.

"Non mi hanno scelto come presidente per restaurare il capitalismo in Cuba né per consegnare la Rivoluzione, sono stato scelto per difendere, mantenere e continuare a perfezionare il socialismo, non per distruggerlo", ha affermato il dignitario.

"Questo, ha aggiunto, deve rimanere molto chiaro perché rappresenta la ferma volontà del popolo cubano quando ha approvato nel febbraio del 1976, in un referendum, col voto diretto e segreto del 97,7% degli elettori, la sua Costituzione".

"Tale norma segnala nel primo articolo che Cuba è uno stato socialista dei lavoratori, indipendente e sovrano", ha ricordato Raul Castro. Più recentemente, nel 2002, otto milioni 198 mila 237 cittadini hanno firmato il sollecito a questa Assemblea di promuovere la riforma che ha confermato in tutte le sue parti la Costituzione ed ha dichiarato irrevocabile il suo carattere socialista", ha osservato.

Il mandatario ha denunciato le torture commesse nella famosa base navale nordamericana di Guantanamo, ed ha confermato che Cuba non rinuncerà mai alla devoluzione incondizionata di questo pezzo del suo territorio, ubicato nell'estremo orientale del paese.

"Come ho sempre detto, abbiamo confermato la disposizione di risolvere la controversia con gli Stati Uniti, chiarisco che affrontiamo il tema con assoluta serenità e senza fretta alcuna", ha affermato.
"Sono 50 anni che camminiamo sul filo di un coltello e siamo capaci di resisterne altri 50 di aggressioni e bloqueo economico, una politica che continua intatta".

Ha risaltato che le conversazioni tra Washington e L'Avana sul tema migratorio si sono riannodate in forma seria e costruttiva, e Cuba continuerà a compiere con gli accordi in questo senso. Raul Castro ha inviato anche un forte abbraccio ai Cinque antiterroristi cubani incarcerati nelle prigioni statunitensi da quasi 11 anni.

"Manifestiamo la nostra ammirazione per la loro infrangibile fermezza a Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero e Renè Gonzalez, che sono già un simbolo della Rivoluzione cubana", ha precisato.

Fonte: 

PL

Data: 

06/08/2009