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CUBA: amore ed odio

La Rivoluzione cubana arriva ai primi 50 anni col vigore ed il godimento di avere compiuto i sonni degli uomini e donne che dietro cinque decade hanno deciso lanciarsi a conquistare l'utopia. Non è stato facile arrivare fino a qui davanti agli enormi ostacoli -a volte sembravano insuperabili - imposti da fuori per farle fallire e quelli sorti con l'apprendimento della premura di voler fare sempre di più per cancellare la zavorra del passato.

La lotta interminabile contro gli Stati Uniti, litiga, imposta per 10 successive amministrazioni nordamericane, cercò di promuovere l'odio, l'isolamento, la disperazione, ma alla fine suscitò la passione, l'amore, l'ammirazione e la speranza di milioni di persone nel mondo. E è che Cuba è quella: amore ed odio.

Odio di chi pretendono di segnalarla per macchie e non per le sue virtù; a negarla per la sua immensa luce che copre buona parte dell'universo; a stigmatizzarla perché nonostante crolli e tradimenti sta lì, inhiesta, eretta e fortificata.

E è che come ha detto il poeta Cuba, va! ed avanza perché ha resistito e resiste le aggressioni, calunnie, incomprensioni e carenze di ogni tipo; perché ha preferito rimanere sola, isolata ed esclusa senza desistere del suo impegno di dignità e sovranità.

Grazie a quella tenacia, mezzo secolo dopo Cuba e la sua Rivoluzione guardano al presente e futuro di fronte, senza sbattere le palpebre, con la convinzione ed il coraggio di che molto bene è valuta la pena tanto sacrificio, il sangue versato dei suoi figli e la perenne resistenza.

Lo spreco di eroismo primeggiato per tutto un paese in questi 50 anni si è visto confortato con la recente incorporazione piena dell'Isola allo scenario latinoamericano e caraibico, dove le nuove circostanze sono parte indissolubile di quella storia.

Quella riparazione storica non comprende solo la sua regione naturale, si esprime anche nel rifiuto di quasi tutto il pianeta alla politica di blocco statunitense, nella reciproca solidarietà davanti alla devastazione climatologica o nella sempre di più sollecitata prestazione di servizi professionali.

Appare specchiata nella singolare stima ed ammirazione che sentono i paesi in qualunque parte per i nostri principali leader, quelli che come Fidel e Raúl hanno gestato la Rivoluzione ed oggi hanno l'enorme privilegio di “guardare verso il passato con la fronte in alta….”

La Rivoluzione ha riempito a Cuba e le sue genti di amore, sentimento espresso nei suoi alti indici di salute ed educazione -paragonabili al primo mondo -, nella sicurezza ed assistenza sociale, nella cultura e lo sport, e soprattutto, nell'esempio universale di dignità.

Questo riempire ha sorpassato i suoi limiti territoriali per trasformarsi in solidarietà moltiplicata in Africa, Asia, America Latina ed il Caraibi, dove migliaia di cubani salvano oggi vite, educano ai suoi figli e, nel suo momento, hanno consegnato fino al suo proprio sangue.

Questa epopea di cinque decade non è stata esente di errori, insufficienze, tradimenti ed incomprensioni, ma non mancò mai il valore della sua dirigenza in riconoscerli ed affrontarli con la premessa che l'opera non è né non sarà mai perfetta.

Ma, parafrasando il cantore, si avvicina alle aspirazioni di milioni di persone nel mondo che continuano ancora a sognare in raggiungere quello che la Rivoluzione cubana ha dato già al suo paese mezzo secolo fa. Alziamo il e brindiamo per Cuba.

Fonte: 

PL

Data: 

05/01/2009