Fidel
Soldado de las Ideas
Pronuncia un discorso durante il Quinto Congresso dell’Unione dei Giornalisti di Cuba, svoltosi presso il Palazzo dei Congressi il 24, 25 e 26 ottobre 1986.
Tra pochi giorni sarà pubblicato il libro intitolato "La vittoria strategica", in cui narro la battaglia che liberò dallo sterminio il piccolo Esercito Ribelle. Lo inizio con un'introduzione in cui spiego i miei dubbi sul titolo che avrei posto: "… non sapevo se chiamarlo 'L'ultima offensiva di Batista' o 'Come 300 sconfissero 10.000?", che sembrerebbe un racconto di fantascienza.
A noi popoli poveri del mondo, che non abbiamo la benché minima colpa del colossale pasticcio creato dall'imperialismo, noi che ci troviamo in questo emisfero al Sud degli Stati Uniti, agli altri che vivono ad Ovest, nel Centro e nel Sud dell'Africa, ed a coloro che potranno rimanere indenni dalla guerra nucleare nel resto del pianeta, non ci rimane altra alternativa che affrontare le conseguenze della catastrofica guerra nucleare che si scatenerà in brevissimo tempo.
La società nordamericana è la meno preparata per sopportare una catastrofe come quella che l'impero ha creato nel proprio territorio da dove è partita.
Ignoriamo quali saranno gli effetti ambientali delle armi nucleari che inevitabilmente esploderanno in varie parti del nostro pianeta, e che nella variante meno grave, si produrranno in abbondanza.Emettere un’ipotesi sarebbe pura fantascienza dalla mia parte.
Il fanatismo sportivo cresce incessantemente, attirando centinaia e forse migliaia di milioni di persone in tutto il pianeta.
Bisognerebbe domandarsi quanti, viceversa, hanno saputo che dal 20 giugno imbarcazioni militari nordamericane, inclusa la portaerei Harry S. Truman, scortata da uno o più sottomarini nucleari e da altre navi da guerra con missili e cannoni più potenti di quelli delle vecchie corazzate utilizzate nell'ultima guerra mondiale tra 1939 e 1945, navigavano verso le coste iraniane attraverso il canale di Suez.
Chi si lamenta sempre di più, se non i lavoratori, i professionisti, coloro che prestano i servizi alla popolazione, i pensionati, i disoccupati, i bambini di strada, le persone prive delle conoscenze elementari, che costituiscono l'immensa maggioranza dei quasi sette miliardi d'abitanti del pianeta, le cui risorse vitali si stanno visibilmente riducendo?
Non risulterebbe per nulla strano che Israele e gli Stati Uniti, insieme ai loro stretti alleati con diritti di veto nel Consiglio di Sicurezza, Francia e Gran Bretagna, vogliano approfittare dell’enorme interesse suscitato dal Mondiale di Calcio per tranquillizzare l’opinione pubblica internazionale, indignata dalla condotta criminale delle truppe d’elite di fronte alla Striscia di Gaza.
Le conseguenze dei grovigli imperiali degli Stati Uniti potrebbero essere catastrofiche e colpirebbero tutti gli abitanti del pianeta, molto di più di tutte le crisi economiche messe insieme.
Non mi è rimasta altra alternativa di scrivere due riflessioni sull'Iran e sulla Corea per spiegare il pericolo imminente di una guerra con l'impiego di armi nucleari. (...)
I leader politici e l'opinione mondiale hanno una prova del cinismo e della totale mancanza di scrupoli che caratterizzano la politica imperiale degli Stati Uniti.
Il Presidente Obama può pronunciare centinaia di discorsi, tentando di conciliare contraddizioni che sono inconciliabili, a scapito della verità, sognare con la magia delle sue frasi ben articolate, mentre fa concessioni a personalità ed a gruppi totalmente privi di etica, disegnando mondi fantastici che sono solo nella sua testa e che consiglieri senza scrupoli, conoscendo le sue tendenze, seminano nella sua mente.
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