“Esistono le condizioni per che Obama impieghi, il suo talento in una politica costruttiva che meta fine a quella che ha fracassato per mezzo secolo. Dall’altra parte, il nostro paese ha resistito e sta disponibile a resistere quanto sia necessario, non colpa ad Obama delle atrocità fatte negli altri governi degli Stati Uniti. Non questiona nemmeno la su sincerità e i suoi desideri di cambiare la politica e l’immagine degli Stati Uniti. Capisce che ha fatto una battaglia molto difficile per essere scelto, n’ostante i pregiudizi centenari”.
Riferimento al testo originale:
Del blocco non si è detto una parola, 13 Aprile 2009