"La sua accusa contro i rivoluzionari internazionalisti cubani, utilizzando il soprannome Fidel per identificare uno di loro capace di “torturare un prigioniero fino alla morte”, è priva della benché minima etica.
Mi permetto di ricordarle, signor McCain: i comandamenti della religione che Lei pratica proibiscono la menzogna. Gli anni di prigionia e le ferite ricevute come conseguenza dei suoi attacchi su Hanoi non la esimono dal dovere morale della verità".
Riferimento al testo originale:
RIFLESSIONI "IL CANDIDATO REPUBBLICANO" (Prima Parte), 10 febbraio 2008