“Ho potuto successivamente riconquistare il dominio totale della mia mente, la possibilità di leggere e meditare molto, costretto dal riposo. Mi accompagnavano forze fisiche sufficienti per scrivere per lunghe ore, condividendole con la riabilitazione ed i relativi programmi di recupero. Un elementare senso comune m’indicava che questa attività era alla mia portata. D’altro campo, mi sono sempre preoccupato, parlando della mia salute, d’evitare illusioni che, nel caso di una conclusione avversa, fornissero al nostro popolo delle notizie traumatiche nel pieno della battaglia. Dopo tanti anni di lotta prepararlo alla mia assenza, psicologicamente e politicamente, era il mio obbligo primario. Non ho mai smesso di segnalare che si trattava di un recupero “non esente da rischi”.”
Citas
“Comunico ai miei compatrioti, che in questi giorni mi hanno fatto un grande onore eleggendomi a membro del Parlamento, dove si devono adottare importanti misure per il destino della nostra Rivoluzione, che io non aspirerò né accetterò - ripeto - non aspirerò né accetterò la carica di Presidente del Consiglio di Stato e di Comandante in Capo.”
“Fortunatamente, il nostro processo conta ancora su quadri della vecchia guardia, insieme ad altri che erano più giovani quando è cominciata la prima tappa della Rivoluzione. Alcuni, quasi bambini, s’unirono ai combattenti delle montagne e dopo, con il loro eroismo e le loro missioni internazionaliste, colmarono di gloria il paese. Possiedono l’autorità e l’esperienza per garantire il rimpiazzo. Il nostro processo dispone inoltre della generazione intermedia che ha imparato insieme a noi gli elementi della complessa e quasi inaccessibile arte d’organizzare e dirigere la rivoluzione.”
"In un villaggio d’Africa- come abbiamo già detto e diremmo quante volte sia necessario-, un medico internazionalista cubano potrebbe formare a sua volta a altri eccellenti medici, nel maggiore laboratorio del mondo, che è la comunità, e combattere le malattie specifiche delle vari regione africane. I libri che questo dottore porta con sé serviranno come un fondo comune di sapere".
“Partendo dai nostri sforzi sani, patriottici ed internazionalisti nei compiti manuali ed intellettuali che realizziamo ogni giorno, m’arrischierei ad affermare: tutto ciò che rafforzi eticamente la rivoluzione è buono, tutto ciò che la debiliti è cattivo”.
"Se l'impero riuscisse ad ottenere di nuovo il controllo di Cuba, non ne rimarrebbe una sola delle scuole per gli studi superiori, create dalla Rivoluzione per offrire quel diritto a tutti i giovani; invierebbe la maggioranza a tagliare la canna da zucchero; è la sua politica dichiarata. Tenterebbe di rubare i talenti artistici e scientifici già creati, come fa con gli altri paesi del nostro emisfero. Disporre di più di 70 mila specialisti in Medicina Generale Integrale ed altre centinaia di migliaia di professionisti, aiutare i più poveri ed esportare servizi, è un peccato che ad un paese del Terzo Mondo non si può tollerare. Alla fin fine, abbiamo resistito al suo blocco, alle sue aggressioni ed ai suoi brutali atti di terrorismo per quasi mezzo secolo".
"La potenza del nord fu sempre ostile alla nostra lotta, perché da molto tempo le aveva assegnato l’evidente destino di fare parte del suo territorio in piena espansione.
Giunto il momento, la decadenza dell'impero spagnolo, dove non tramontava mai il Sole, rese più facile la zampata della nuova potenza imperiale che gli strappò Cuba, Porto Ricco, le Filippine e Guam. Cercò pretesti, utilizzò l'inganno e la bugia, riconobbe che di fatto e di diritto il popolo cubano era libero ed indipendente, cercando cosi l’aiuto dei suoi agguerriti combattenti per sostenere la guerra d’intervento".
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