Parlamentarismo di strada per appoggiare emendamento su Venezuela
I deputati all'Assemblea Nazionale iniziano questo lunedì una settimana nella quale il parlamentarismo di strada e le consultazioni pubbliche staranno all'ordine in difesa dell'emendamento costituzionale per permettere le rielezione presidenziale continua. Con questa iniziativa chiariamo i dubbi della gente sul progetto di cambiamento costituzionale ed affrontiamo la campagna oppositrice che tenta di fare vedere che questo meccanismo non è legale, ha detto il legislatore Elvis Amoroso.
Siamo obbligati a fare fori in ognuna delle università del paese per chiarire agli studenti la verità e smascherare tutta quella campagna di distorsione e manipolazione, anticipò Amoroso.
La modificazione alla lettera magna aprirebbe le porte per la postulazione del presidente Hugo Chávez nel 2012, impedito ora di farlo ogni volta che si trova nel suo secondo mandato, senza contare uno breve anteriore al
approvazione della Costituzione del 1999.
Il proprio Chávez ha proposto per il 15 febbraio il referendum, al quale starebbero convocati quasi 17 milioni di venezuelani.
Potrebbe essere quel giorno che coincide con la data del discorso di Angostura dato per Il Liberatore Simón Bolívar nel appena l'inaugurato Congresso di quella città nel 1819, sottolineò la domenica il dignitario nel suo programma Aló Presidente.
Ad inizi di anno i legislatori dovranno approvare in seconda discussione la proposta di cambiamento, qualcosa che si dà per scontato perché contano su maggioranza di almeno 146 dei 167 deputati, per dopo inviarla al Potere Elettorale.
Immediatamente il Consiglio Nazionale Elettorale valuterà il documento ed ordinerà la realizzazione della consultazione popolare tra i 30 giorni seguenti.
In appoggio alla prima discussione parlamentare, centinaia di venezuelani Sono stati testimoni il giovedì scorso della consegna di 4,76 milioni di sigle raccolte in tutto il paese.
Il capo del comando di campagna Simón Bolívar per l'emendamento, Jorge Rodríguez, annunciò la domenica che solo uno percento delle sigle stava ripetuta.
Davanti a quella realtà, Chávez lasciò cadere l'idea che non sarebbe necessaria una seconda fase di raccolta di firme che sta progettata fino al momento del 5 al 14 gennaio.
Siamo obbligati a fare fori in ognuna delle università del paese per chiarire agli studenti la verità e smascherare tutta quella campagna di distorsione e manipolazione, anticipò Amoroso.
La modificazione alla lettera magna aprirebbe le porte per la postulazione del presidente Hugo Chávez nel 2012, impedito ora di farlo ogni volta che si trova nel suo secondo mandato, senza contare uno breve anteriore al
approvazione della Costituzione del 1999.
Il proprio Chávez ha proposto per il 15 febbraio il referendum, al quale starebbero convocati quasi 17 milioni di venezuelani.
Potrebbe essere quel giorno che coincide con la data del discorso di Angostura dato per Il Liberatore Simón Bolívar nel appena l'inaugurato Congresso di quella città nel 1819, sottolineò la domenica il dignitario nel suo programma Aló Presidente.
Ad inizi di anno i legislatori dovranno approvare in seconda discussione la proposta di cambiamento, qualcosa che si dà per scontato perché contano su maggioranza di almeno 146 dei 167 deputati, per dopo inviarla al Potere Elettorale.
Immediatamente il Consiglio Nazionale Elettorale valuterà il documento ed ordinerà la realizzazione della consultazione popolare tra i 30 giorni seguenti.
In appoggio alla prima discussione parlamentare, centinaia di venezuelani Sono stati testimoni il giovedì scorso della consegna di 4,76 milioni di sigle raccolte in tutto il paese.
Il capo del comando di campagna Simón Bolívar per l'emendamento, Jorge Rodríguez, annunciò la domenica che solo uno percento delle sigle stava ripetuta.
Davanti a quella realtà, Chávez lasciò cadere l'idea che non sarebbe necessaria una seconda fase di raccolta di firme che sta progettata fino al momento del 5 al 14 gennaio.
Fuente:
PL
Fecha:
23/12/2008